Il ruolo della famiglia nella cura del Disturbo da Gioco D’Azzardo

È UNA MALATTIA CHE COINVOLGE TUTTA LA FAMIGLIA, NON SOLO IL MALATO

Il Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico (DGA) è una malattia talmente complessa che compromette non soltanto la vita del giocatore, ma coinvolge diversi contesti, dall’ambiente familiare al sistema sociale: le persone maggiormente coinvolte risultano essere il partner, i figli, i genitori, gli amici, i colleghi di lavoro, persino i vicini di casa. In particolare, spesso è il nucleo familiare a pagare maggiormente le conseguenze di tale patologia, sia sul piano pratico e materiale sia sul piano affettivo e relazionale. Infatti, i familiari del giocatore affetto da DGA  si trovano a dover fare i conti con una patologia che generalmente non conoscono in maniera esaustiva, in quanto essa tende, nell’opinione pubblica, a essere considerata come un “vizio” piuttosto che come una malattia psichiatrica; di conseguenza, può comportare sentimenti di colpa e vergogna, che derivano dal giudizio che la società attribuisce a tale malattia.
I familiari del giocatore  patologico si trovano ad affrontare molteplici sfide: i sentimenti di impotenza spesso “invadono” tali persone, in quanto a volte si trovano ad essere spettatori passivi, senza avere la possibilità di cambiare la situazione e, nei casi estremi, di comprendere pienamente cosa sta succedendo. Inoltre, i familiari possono sentirsi frustrati a seguito delle continue menzogne, banalizzazioni e minimizzazioni e, all’estremo, dei comportamenti di tipo aggressivo caratteristici del giocatore. Spesso i familiari tendono a colpevolizzare sé stessi o i propri comportamenti, in quanto considerati la causa dei problemi di gioco. In alcuni casi, il partner del giocatore può ritrovarsi in una condizione problematica: la “codipendenza*”; quest’ultima può provocare squilibri devastanti tanto quanto la malattia del dipendente stesso.

COSA FA HBG GAMING – GRUPPO NOVOMATIC ITALIA?

Alla luce dell’importanza che il coinvolgimento familiare riveste ai fini della guarigione dalla malattia del gioco patologico, e data la necessità di dare voce alla sofferenza non solo del giocatore, ma a quella di ogni singolo componente del sistema familiare, HBG Gaming sostiene l’ Associazione Konsumer nell’importanza di fornire uno spazio di ascolto e supporto ai familiari. Nello specifico, questi ultimi possono usufruire di sedute di terapia di gruppo, con l’intento di fornire strumenti volti a molteplici scopi: conoscere la patologia nella sua totalità, ricevere informazioni inerenti all’ambito legale e giudiziario, approfondire i criteri diagnostici che classificano il giocatore come tale, e le tipologie di comportamento da adottare. Inoltre, i familiari hanno la possibilità di confrontarsi, raccontare le proprie storie e rapportarsi alle esperienze degli altri membri del gruppo. La possibilità di riconoscersi nell’altro può permettere di arginare condizioni di isolamento e frustrazione; ciò consente di esprimere e rielaborare le emozioni e gli stati d’animo prevalenti che tali persone esperiscono.

*Codipendenza: il termine codipendenza viene utilizzato per descrivere una relazione codipendente, una modalità relazionale basata su un legame di bisogno e mossa dal sentimento di speranza e dall’illusione che l’altro guarirà grazie al proprio intervento. La distorsione cognitiva che ne deriva è un’idealizzazione di sé e dell’altro nel dare aiuto e l’atteggiamento sarà di totale dedizione. Inoltre, c’è una continua circolarità dei ruoli di vittima, salvatore e persecutore Uscire da una condizione di codipendenza è possibile rivolgendosi a un esperto che lo sostenga in un percorso psicologico.

ll DGA non è un processo irreversibile: il primo passo per uscire da questa dipendenza è quello di riconoscersi nella problematica e chiedere aiuto. Per qualunque informazione ti invitiamo a contattare il numero verde

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